Benessere e mindfulness


Il mio lavoro è prendermi cura delle persone. Come osteopata ho compreso ben presto che dietro ogni sintomo del paziente c’è un disagio.
Mal di schiena, mal di testa, dolore cervicale e tanto altro, sono il risultato della vita che conduciamo ogni giorno. Si accumulano sul nostro corpo tossine prodotte dagli eventi che si vivono ogni giorno; chiamiamole emozioni negative.
Cerco da sempre una strada per insegnare al paziente che si rivolge a me, a gestire lo stress e fare in modo che non si trasformi poi in disturbi.

La mindfulness e gestione delle emozioni, è un modo semplice per apprendere delle modalità che portino ad un equilibrio duraturo. Si può praticare in gruppo o singolarmente. Si riparte da se stessi attraverso tecniche di gestione emozionale e meditazione.
Ognuno deve fare il percorso adatto a se, non esiste qualcosa che vada bene per tutti. Il percorso da fare implica la ricerca della consapevolezza, che vuol dire non lasciare inserito il pilota automatico che trascina nelle emozioni stressogene.
Attraverso la mindfulness imparare a gestire le emozioni per ritrovare l’armonia e dire basta ad ansia, panico, rabbia, paura.
La prima cosa da fare è un colloquio nel quale si stabilisce insieme il percorso. La collaborazione tra Osteopatia e Mindfulness può dare grandi risultati.

Dott.ssa Patrizia Fazio

Alluce valvo

L’alluce valgo è una deformazione del primo dito del piede, che appare deviato lateralmente verso le altre dita. Questa deformità ossea è di solito associata ad un’infiammazione costante o recidivante della borsa mucosa che si trova alla base dell’impianto dell’alluce stesso. Il sintomo principale dell’alluce valgo consiste nella presenza di dolore, che riflette un cambiamento nell’anatomia del piede. In questi casi può essere utile una terapia osteopatica come quella scelta da personal trainer Danilo Cussato.

 

Stress

 

L’osteopatia ha effetti positivi sullo stress, questo è l’esito di una ricerca  dell’osteopata Mauro Fornari e dei neurofisiologi Andrea Sgoifo e Luca Carnevali,  pubblicata sul numero di settembre della rivista statunitense JAOA (Journal of the American Osteopathic Association).

Si tratta di uno studio rivoluzionario nel suo genere: rispetto ad altre ricerche effettuate in passato, infatti, sono stati raccolti dati biologici che riescono a “misurare” il livello di stress degli individui e sono stati messi in relazione al trattamento manipolativo osteopatico. In questo modo, si è scoperto che l’osteopatia riduce l’aumento di una serie di parametri che si registra normalmente in condizioni di stress psicologico.

La ricerca è stata condotta all’interno del laboratorio “Stress Control” di CIO – Collegio Italiano Osteopatia di Parma e ha coinvolto 20 studenti universitari maschi dai 20 ai 30 anni.
Il livello di stress viene quantificato attraverso parametri ormonali, neurovegetativi e comportamentali. Nel primo caso, si prelevano nei soggetti campioni salivari per la misurazione del livello di cortisolo. Per valutare i parametri neurovegetativi, invece, i soggetti vengono sottoposti a elettrocardiogramma per la rilevazione dell’attività cardiaca. I parametri comportamentali sono invece analizzati sia attraverso test psicometrici, sia mediante analisi del comportamento non verbale. Ai partecipanti è stato registrato l’elettrocardiogramma per il rilevamento della variabilità della frequenza cardiaca prima in condizioni di riposo e poi mentre venivano sollecitati per cinque minuti a risolvere calcoli matematici (evento stressante). Immediatamente dopo questo “stress matematico”, 10 studenti sono stati trattati osteopaticamente per venti minuti, mentre altri 10 hanno subìto un trattamento osteopatico fittizio della stessa durata e nelle stesse regioni corporee. Per tutta la durata della seduta sono stati anche prelevati campioni di saliva per la misurazione dei livelli di cortisolo (comunemente considerato “l’ormone dello stress”).
Mentre nel secondo gruppo (senza intervento osteopatico) il battito del cuore e il livello di cortisolo sono aumentati rispetto all’inizio della seduta, nel primo gruppo (con intervento osteopatico) gli stessi parametri biologici sono rimasti sostanzialmente inalterati. Non solo: il livello di cortisolo dei soggetti che hanno ricevuto un finto trattamento osteopatico ha subìto variazioni anche il giorno successivo alla seduta. Al contrario, gli studenti trattati osteopaticamente presentavano valori di concentrazione di questo ormone in linea con i giorni precedenti l’evento stressante. Ciò significa che il trattamento manipolativo osteopatico ha “bloccato” l’attivazione biologica (neurovegetativa e ormonale) di stress.

I risultati ottenuti suggeriscono dunque che l’osteopatia possa giocare un ruolo importante nel prevenire o attenuare gli effetti psicosomatici correlati allo stress.

«L’osteopatia è una disciplina che si occupa di prevenzione – spiega Mauro Fornari, osteopata e presidente CIO – e in quest’ottica l’equilibrio del sistema nervoso autonomo è fondamentale. Dal momento che esistono indicatori che mettono in relazione lo stress al sistema neurovegetativo, è nata l’idea di indagare se il trattamento osteopatico, tendendo all’equilibrio del sistema nervoso autonomo, avesse qualche effetto sui parametri biologici dello stress. Gli studi all’interno del laboratorio stanno proseguendo – continua – e nel prossimo futuro ci occuperemo in particolare di ipertensione e insonnia».

Fitness

Sono fermamente convinta dell’importanza della attività fisica.
Io la pratico con costanza, fa bene al corpo e alla mente; scarica lo stress e ci rende più forti.
Ideale è un allenamento completo che alterni cardio o passeggiate all’aria aperta, con un po’ di attrezzi senza esagerare e senza dimenticare lo stretching.
Bisogna essere flessibili, agili e forti!